Fernando Bermùdez: “La metà del doppio

Guardò in entrambe le direzioni, ma in tanta immensità tutto era uguale; niente sembrava andare verso una linea prestabilita” (p.90)

Con un linguaggio essenziale ma curato e al contempo senza orpelli, si dipanano attraverso poche pagine sette racconti (contenuti anche nell’edizione argentina “La mitad del double”, di cui due inediti) che parlano dell’amore e del suo contrario, di rimpianto, di solitudine, sentimenti che pervadono tanti aspetti del vivere comune. Il fil rouge è la malinconia di cui l’intero libro è intriso, per quello che mi è stato dato di percepire.

E’ un libro a suo modo destabilizzante, che unisce racconti realistici a quelli nei quali l’aspetto surreale e fantastico sono predominanti.

Siamo fatti di biforcazioni del semplice” (p.38).

I racconti più vibranti ed efficaci però, secondo me, sono quelli più realistici che, senza espedienti narrativi e con una scrittura fluida, vanno dritti all’anima del lettore: Mezzanotte passata e Mappa mundi.

Capita così, come le visite che non vengono e si siede nella mia memoria e io ripasso con lei lì seduta tutta un’intera giornata di quelle che passammo insieme. Dimenticare un dettaglio è una catastrofe temuta e inevitabile; l’inferno è il giorno in cui i due anni che condividemmo si concentrarono  nell’infimo punto di incontro di un viso sfocato e un nome incancellabile, in un punto di fuga privo del paesaggio conosciuto. Perciò ripasso i dettagli quando quel momento capita e si siede nella mia memoria (…)” (p.15).

Mezzanotte passata, che senz’altro vale tutto il libro ed è il racconto di apertura, catapulta il lettore dentro alcuni dei temi più cari alla contemporaneità: l’invalidità e il femminicidio, se non fisico, sicuramente dell’anima.

Bermùdez è bravo, non tralascia nessuna delle sfaccettature che accompagnano la terribile condizione psicologica e fisica della disabilità e che ne sono dirette conseguenze.

Troviamo dunque la solitudine

(…) oggi non le parlerò dell’inferno di vivere in un mondo di persone che possono muoversi (…)” (p.18)

il disprezzo e la compassione degli altri

(…) le chiedeva che giurasse di essere innamorata di quella cosa” (p.21)

La guardo e riconosco quella sfumatura precisa di compassione che soltanto uno sventurato può percepire nell’espressione altrui (…)” (p.28)

la nostalgia di quello che è stato e il desiderio di quello che potrebbe essere e non può

Lei prendeva la pillola già da prima, mi aveva detto; non voleva figli, questo era tutto. Io lo desideravo con tutta la mia anima, ma non lo dicevo; cercavo di evitare qualsiasi occasione che potesse finire in una discussione, in una distanza” (p.18)

il rimpianto di non poter esercitare appieno il diritto di essere uomini fisicamente e moralmente.

Vai a sapere chi fu il primo a concepire l’idea: forse lei, animata dall’intenzione di colmare la tristezza dei buchi bianchi nella mappa (…); o forse lui, per poterla trattenere un’intera giornata dopo ogni ritorno, quella sera quando giurò che sarebbe morto di dolore se lei non fosse tornata a fargli visita, con quella imprudenza di non preannunciare mai il suo arrivo. Vai a sapere chi fu il primo a concepire l’idea, era inutile ora pensare a queste cose, ma tra due caffè concordarono una buona parte del futuro delle proprie vite. L’accordo fu che le avrebbe pagato periodicamente un viaggio in una parte del mondo scelta da lui mentre lei si sarebbe impegnata a spedirgli una cartolina raffigurante un paesaggio estivo e al ritorno sarebbe venuta a casa a visitarlo e a descrivergliela minuziosamente, come anche i ricordi evocati dall’immagine, e lo avrebbe  aiutato a collocare la cartolina nel luogo preciso della mappa immaginaria” (pp.69-70).

In Mappa Mundi si apprezza l’immensa dolcezza con la quale una nipote si prende cura dell’anima dello zio cieco aiutandolo a collezionare cartoline per immaginare attraverso di esse il vasto mondo che non può vedere.


Autore: Fernando Bermùdez.                                   Titolo: La metà del doppio.

Genere: Racconti e antologie letterarie.      Casa Editrice: Edizioni Spartaco.

Traduttore: Gianni Barone.                                                    Formato: brossura.

Pagine: 140.                                                                               Prezzo: 14,00.

Data di uscita: 29 Ottobre 2020.                              Link: Edizioni Spartaco.   

Tempo di lettura: 4 giorni.                                                        Voto: 4 stelle.

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